Mercoledì 26 giugno 2019 alle 16, nella sala seminari della Fondazione Firpo, Francesco Aimerito dell'Università del Piemonte Orientale discuterà con Claudio Rosso (Università del Piemonte Orientale), Isidoro Soffietti (Università di Torino) e Bernardo Sordi (Università di Firenze) il suo libro Ricerche sul "Consiglio di Stato e dei memoriali" degli Stati sabaudi. percorsi fra equità, diritto e politica (sec. XVI-XIX).
L'incontro fa parte del ciclo "Passaggi a Nord Ovest. Riflessioni sugli spazi piemontesi dall'Antichità al Novecento" coordinato da Claudio Rosso in collaborazione con Paola Bianchi e Paolo Cozzo.
Nelle monarchie e nei principati della prima età moderna i sovrani, pur affermando e facendo valere il carattere sempre più assoluto del loro potere, si avvalevano dell'opera di magistrati e funzionari che li consigliavano e prendevano in nome e per conto loro decisioni di rilievo in campo giuridico, amministrativo e a volte politico. Francesco Aimerito ricostruisce in questo libro l'evoluzione del Consiglio di Stato e dei Memoriali, un organo che, negli Stati sabaudi, deriva dal medievale Consilium cum domino e dal Consiglio di Stato del Cinque-Settecento. Fra il 1749 e il 1831 i "referendari" del Consiglio di Stato e dei Memoriali esaminano e sottopongono al giudizio del re di Sardegna i ricorsi e le suppliche con cui i sudditi chiedono al sovrano di derogare in via di grazia a sentenze e disposizioni assunte in conformità alle norme giuridiche vigenti. La ricerca di Aimerito getta una luce nuova e inedita su un aspetto finora inesplorato dei meccanismi di governo al massimo livello decisionale dello Stato sabaudo e permette di comprendere come fosse in concreto esercitata la suprema potestà giurisdizionale di un monarca assoluto.

Martedì 26 novembre 2019 alle 16, nella sala seminari della Fondazione Firpo, Guido Gentile, ex Sovrintendente archivistico per il Piemonte e la Valle d'Aosta e docente presso la Scuola dell'Archivio di Stato di Torino, sollecitato dalle domande di Claudio Rosso, parlerà del suo ultimo libro "Sacri Monti", Torino, Einaudi 2019.
L'incontro fa parte del ciclo "Passaggi a Nord Ovest. Riflessioni sugli spazi piemontesi dall'Antichità al Novecento" coordinato da Vincenzo Ferrone e Claudio Rosso in collaborazione con Paola Bianchi e Paolo Cozzo.
Il sistema dei Sacri Monti, diffuso tra Piemonte e Lombardia e riflesso in casi paralleli, consta di insiemi di cappelle costruite solitamente su alture e dedicate alla rappresentazione degli eventi o «misteri» della vita di Cristo, della Vergine o di un santo. L’immaginario architettonico e figurativo che nel corso dei secoli elabora questi complessi rispecchia le propensioni del pellegrinaggio insieme a particolari forme di meditazione e di narrazione, applicate a una catechesi popolare e a una devozione anche più esigente. Lo sviluppo dei Sacri Monti, fiorito nell’età della Controriforma secondo intendimenti comuni, ma preceduto da rilevanti esperienze sin dal Quattrocento, fu promosso e gestito da religiosi, non solo francescani, e da ecclesiastici, con la partecipazione dei rispettivi ambienti territoriali e di soggetti di vario rango sociale e politico. L'unitarietà e la tipicità del fenomeno appaiono dovute non tanto a un disegno complessivo, sia pur sviluppato in tempi diversi, quanto alla cultura che produsse i vari episodi nei loro contesti, con la propagazione dei modelli e delle esperienze, entro una rete di antiche relazioni. La ricognizione qui presentata è volta a seguire questa storia complessa attraverso l’evoluzione del Sacro Monte di Varallo e le sue derivazioni.
