Venerdì 31 gennaio 2020, alle 17 presso la sala seminari della Fondazione Firpo, il filosofo Elio Franzini, Rettore dell'Università di Milano e lo scultore Gilberto Zorio, inaugureranno il ciclo di incontri In the making. Artisti e filosofi a confronto tra arte e scienza, organizzato dal Centro Studi Arti della Modernità del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino con il CIM (Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Morfologia "Francesco Moiso") e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Il responsabile del progetto è il prof. Federico Vercellone

IN THE MAKING promuove dialoghi tra artisti e intellettuali intorno ai molteplici rapporti tra arte, scienza, artigianato e tecnologie. Il ciclo di conferenze si propone di riflettere sui legami attuali e possibili tra il campo artistico e il pensiero artistico e tecnologico, sulle reciproche influenze e sulla strada di una sintesi necessaria, riconosciuta innanzitutto nell'idea di una "pratica vivente".
Martedì 17 dicembre 2019 alle 16, nella sala seminari della Fondazione Firpo, l'Autrice Silvia Giorcelli Bersani e Sergio Roda discuteranno il libro "L'Impero in quota. I Romani e le Alpi", Torino, Einaudi 2019.
REGISTRAZIONE FILMATA DELL'INCONTRO
L'incontro fa parte del ciclo "Passaggi a Nord Ovest. Riflessioni sugli spazi piemontesi dall'Antichità al Novecento" coordinato da Vincenzo Ferrone e Claudio Rosso in collaborazione con Paola Bianchi e Paolo Cozzo.
I Romani hanno scritto un capitolo importante nella storia delle Alpi. Anche se a loro non piacevano affatto: troppo alte, troppo fredde, troppo lontane dal mare Mediterraneo e da Roma. Per ragioni politiche e strategiche essi decisero di occuparle, abbastanza tardi nella loro storia, per riuscire a valicarle in sicurezza e completare la costruzione del loro grande impero. Il baluardo inaccessibile che, in origine, costituiva il confine netto e la presunta naturale protezione dell’Italia diventò progressivamente un luogo di passaggio frequentato. La conquista non si tradusse nella mera occupazione militare di un territorio sottratto con le armi ai popoli che lo abitavano. Ben presto i Romani compresero che le Terre Alte, in apparenza «naturalmente» svantaggiate, potevano essere utili non solo dal punto di vista del controllo territoriale ma anche come serbatoio di materie prime e come potenziali incubatori di sviluppo economico. In tale prospettiva, la montagna, all’inizio soltanto episodicamente attraversata, diventò più appetibile e i rari spazi di abitabilità furono progressivamente sottoposti a un’opera capillare e sistematica di addomesticamento. Nei secoli della conquista le Alpi diventarono il teatro di avventure umane quasi in stile Far West rappresentando un’opportunità concreta per uomini spregiudicati alla ricerca di fortuna, per coloni italici trapiantati nelle città alpine, per imprenditori che fondarono le loro attività nelle valli e nelle aree collinari prealpine.
